PSICHE
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Se balbetti, ben prima di parlare, conosci già le parole o le situazioni in cui percepirai un blocco. Questo accade perché le esperienze di balbuzie che hai già vissuto ti mettono in allarme causando uno stato di ansia.
Che cosa ti succede?
Pensi che ti bloccherai, anche se la frase è bella e pronta da dire. Pensi che potrebbe venirti uno spasmo che ti farà sembrare strano. Cresce in te la paura di sbagliare di nuovo.
È un pensiero legittimo e anche l’emozione legata a questo pensiero è comprensibile. Hai già provato tanti fallimenti e limiti nella comunicazione. Ed è normale sentirsi così.
Quando però l’ansia diventa talmente intensa da provocare dei sintomi incontrollabili, tutto peggiora. Di fronte a queste situazioni, allora, potresti addirittura decidere di evitare di parlare o non fare ciò che ti mette in difficoltà.
Purtroppo, questa decisione può solo confermare il pensiero iniziale. Ti impedisce, infatti, di fare quello che ti eri proposto: andare al bar, chiamare un amico, chiedere il numero alla ragazza che ti piace…
Ecco allora un’altra esperienza negativa che si aggiunge a quelle già sperimentate e che ti bloccherà in futuro.
«Balbetto per colpa dell’ansia?» No. Pensare che la balbuzie sia conseguenza di uno stato ansioso è un pensiero tanto comune quanto privo di fondamento scientifico.
La balbuzie non è causata dall’ansia.
Ad esempio, tutte le ricerche condotte sui bambini che balbettano dimostrano che essi non sono più ansiosi degli altri. La maggior tendenza all’emotività, infatti, compare successivamente, nel corso della vita.
L’ansia è conseguenza (non causa) delle esperienze negative associate alle proprie difficoltà di parlare.
Intervenire esclusivamente sull’ansia non risolve il problema della balbuzie.
Certo, imparare a gestire l’ansia è utile e aiuta anche a migliorare la comunicazione. Ma questo vale per tutti!
Anche le ricerche rivelano, infatti, che le terapie finalizzate esclusivamente alla riduzione dell’ansia negli adulti che balbettano, portano sì ad un miglior benessere psicologico, ma non a un miglioramento effettivo della fluenza.
Questo avviene perché la balbuzie non è un problema puramente psicologico, ma un fenomeno molto complesso, che interessa aspetti motori, linguistici, cognitivi, affettivi e comportamentali.
Per superarla, sono quindi necessari un approccio multidisciplinare e l’intervento mirato di diversi professionisti (non solo psicologi, ma anche logopedisti e fisioterapisti).
Bibliografia
Per A. Alm, Stuttering in relation to anxiety, temperament and personality: Review and analysis with focus on causality, Journal of fluency disorders, 40 (2014), 5 – 21.