PSICHE
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Il termine balbuzie da Trauma indica una piccola minoranza delle forme di balbuzie. E, al contrario di quello che si pensa, non è collegata a un rimprovero severo o alla separazione dei genitori. E nemmeno ad altri episodi familiari che vanno sotto la comune definizione di “traumi infantili”. Perché il Trauma ha un significato e una portata ben precise. Scopriamo quale e quando può essere considerato la causa della balbuzie.
In passato, l’ipotesi dominante era quella che la maggior parte delle forme di balbuzie derivasse da esperienze vissute nell’ambiente familiare e considerate erroneamente traumatiche.
Questa ipotesi si è radicata nel pensiero comune, tanto che ancora oggi la comparsa della balbuzie in un bambino scatena in un genitore una preoccupazione e un’incertezza tali, da convincerlo di esserne la causa. Come conseguenza, inizia una ricerca (nella memoria) di fatti o comportamenti che possano spiegare la presunta balbuzie da trauma.
Tra questi, ad esempio, un’educazione particolarmente severa, aspettative troppo elevate nei confronti del figlio, oppure contrasti, separazioni. O ancora, la nascita di un fratellino.
Tutti questi episodi sono spesso iperbolicamente ed erroneamente definiti traumi infantili e considerati l’origine della balbuzie.
Erroneamente, appunto: per due motivi.
Il primo è che non è mai stata trovata una correlazione tra comportamenti e scelte dei genitori e insorgenza della balbuzie.
Il secondo è che, in realtà, nessuno degli episodi citati risponde alla definizione di Trauma psicologico.
Il Trauma psicologico, per definizione, segna una rottura nello scorrere degli eventi, ed è prodotto da situazioni percepite come di rischio concreto per l’integrità fisica, o psichica, propria o altrui.
Nella vita di un bambino i veri e propri eventi Traumatici, con le caratteristiche del Trauma con la T maiuscola, sono eventi molto gravi. Ad esempio: abusi, maltrattamenti, violenza assistita (situazioni in cui il bambino assiste ad episodi di violenza), gravi incidenti, malattie.
Il Trauma rappresenta un evento destabilizzante e dirompente per l’intensità, che produce effetti di frammentazione importanti sul piano emotivo e cognitivo.
La portata del Trauma è tale che, in determinate circostanze estremamente gravi, i suoi effetti possono incidere sulle capacità verbali dell’individuo, bambino o adulto.
La conseguenza può essere il mutismo reattivo allo stato di shock, o la cosiddetta balbuzie psicogena.
La balbuzie psicogena è una forma di balbuzie che si verifica in individui che presentano psicopatologie specifiche, o che hanno subito gravi Traumi.
È bene però ricordarsi che soltanto una piccola minoranza delle forme di balbuzie ha origine psicogena.
La balbuzie psicogena è infatti causata da esperienze Traumatiche estremamente gravi, che nulla hanno a che vedere con i comportamenti dei genitori o i naturali cambiamenti cui si è soggetti nel corso della vita.
L’errata convinzione che siano vissuti familiari a causare la balbuzie è rafforzata dal fatto che essa insorge e causa le prime vere difficoltà nelle fasi della vita caratterizzate da cambiamenti importanti.
Tra queste, principalmente l’infanzia, l’inizio della scuola e l’adolescenza.
Bisogna però considerare che questi sono momenti in cui bambini e ragazzi rispondono a compiti evolutivi fisici, cognitivi e relazionali completamente nuovi.
Le fasi evolutive delineate sono fasi di transizione impegnative e difficoltose, in cui il rapporto relazionale con la famiglia e con l’ambiente circostante contano molto.
Tuttavia, né questi cambiamenti, né le dinamiche relazionali familiari possono essere considerate di per sé situazioni in grado di causare una balbuzie da Trauma (né una qualsiasi altra forma di balbuzie).
La maggior parte delle forme di balbuzie non ha origini psicogene.
Questo però non significa negare che determinate situazioni emotive o relazionali possono influenzare la balbuzie, pur non essendone la causa.
Ad esempio, alcuni stili educativi o relazionali, invece che aiutare il bambino a superare la sua fatica, potrebbero amplificarla.
Le esperienze che il bambino vive nell’ambiente familiare sono occasioni importanti di apprendimento e di messa alla prova, a 360°, anche per quanto riguarda il superamento delle sue fatiche.
Fonti
M.T. Ingenito, A. Ragno, La balbuzie nell’età adolescenziale. Clinica e riabilitazione. Milano, Franco Angeli Editore, 2003.
Van Borsel, J. (2014). Acquired stuttering: A note on terminology. Journal of Neurolinguistics, 27(1), pp. 41-49.