PSICHE
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La musica rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo dei bambini. Con Irene Chiesa, psicologa dell’età evolutiva, vediamo in quali modi i suoni ma soprattutto la musica possono sostenere lo sviluppo delle capacità comunicative ed espressive dei bambini, già durante la gravidanza.
Tutta la comunicazione vocale è intrinseca di elementi musicali, come il ritmo, il timbro e l’intonazione a dimostrazione che la musicalità è parte dell’espressività dell’essere umano.
L’origine di questa musicalità è molto precoce. Per un bambino la capacità di ascolto si sviluppa fin dal tempo della gravidanza, quando il bambino diventa familiare e risponde alla voce materna con dei movimenti. Questa esperienza aiuta il bambino a prepararsi all’ambiente che lo aspetterà alla nascita.
Quanto più il bambino diventa familiare alla voce tanto più interiorizza un certo senso del ritmo e della melodia. Osservando un neonato che esplora i primi suoni, è possibile vedere come la capacità di sintonizzarsi con il suono mette le basi per lo sviluppo del linguaggio.
Ci sono molti modi in cui i suoni e in particolare la musica possono sostenere lo sviluppo della capacità di comunicazione di un bambino: i primi tentativi di comunicazione di un neonato coinvolgono ascoltare e rispondere a una serie di suoni presenti nell’ambiente, per esempio la voce di persone familiari o di alcuni oggetti sonori.
Quando un bambino sente un suono può provare a imitarlo attraverso la voce oppure riproducendolo con un oggetto e questo incrementa la capacità di ascolto e di comunicazione. Più tardi un bambino inizia a imitare le prime parole, poi a interpretare i simboli intorno a lui per arrivare a produrre i propri per comunicare.
Già con bambini molto piccoli nei primi anni di vita, è importante creare un ambiente che abbia occasioni sonore. Queste possono essere sia con oggetti messi a disposizione del bambino con cui si possa esprimere sia occasioni di ascolto della voce della mamma che canta oppure di musiche o ritmi piacevoli.
Non è da sottovalutare che promuovere occasioni informali di “fare musica” anche in un ambiente domestico, aiuta il bambino a mettere le basi nell’acquisizione di competenze verbali precoci. Ogni giorno ci possono essere opportunità per supportare i bambini nel muoversi a tempo di musica, aiutandoli a sviluppare un senso del ritmo. È importante osservare come un bambino risponde se è in un ambiente dove può ascoltare oppure fare musica. Si muove? Quali suoni preferisce? Quale iniziativa prende?
Cantare ed essere coinvolti in semplici attività che li aiutino a seguire il ritmo, come muoversi e ballare coordinando i movimenti, ha un impatto sull’apprendimento del linguaggio. Più si incoraggia i bambini ad ascoltare attentamente i cambiamenti nei suoni nella musica, giocando con essa, più li si aiuta a essere attenti alle differenze e ai cambiamenti nei suoni della lingua.
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La musica inoltre può essere un modo per esplorare, comunicare e rispondere all’esperienza. Fare musica insieme ad altri può essere un’esperienza di socialità, sia all’interno degli scambi con il genitore che insieme ad altri bambini, per esempio al nido e alla scuola dell’infanzia, facendo dei suoni con diversi oggetti oppure con strumenti tradizionali. Questa interazione con gli altri, sia con una singola persona che in un gruppo, è sempre una comunicazione personale e un’espressione di sé.
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