Quale rapporto c’è tra linguaggio e movimento? Irene Chiesa, psicologa dell’età evolutiva, spiega come tutte le attività di coordinamento motorio e movimento nei bambini siano fondamentali per i processi di apprendimento futuri, soprattutto per quanto riguarda il linguaggio.

Perché il movimento è importante per i bambini in età prescolare?

Il movimento è il primo linguaggio dei bambini. Fin dal periodo della gravidanza infatti un bambino comunica con la madre con dei piccoli movimenti.

Dalla nascita, attraverso i cinque sensi e il movimento, un bambino inizia ad apprendere. Una solida base nel controllo motorio e nella manualità e una buona esperienza nel muoversi in diversi modi è ciò che mette le fondamenta per l’apprendimento futuro.

Essere attivi è di vitale importanza per lo sviluppo fisico, la salute e il benessere di un bambino. Tutte le attività di coordinazione dei movimenti, e alcune capacità tra cui la postura e l’equilibrio, sono fondamentali per i processi di apprendimento futuri. Il movimento è infatti cruciale per lo sviluppo del linguaggio e delle capacità di scrittura e lettura.

Per un bambini muoversi permette lo sviluppo delle relazioni sociali e del senso di sé in relazione al mondo che lo circonda. Per questo è importante garantire che il bambino abbia possibilità di muoversi, ampia e adeguata ai suoi bisogni.

L’attività fisica è infatti una grande opportunità per creare relazioni: i bambini hanno la tendenza ad interagire fisicamente con gli altri, e anche i bambini che non usano ancora il linguaggio verbale possono trovare favorevole questa forma di comunicazione. Ogni bambino cresce con i suoi tempi e acquisisce competenze motorie quando il suo fisico è pronto.

Per approfondire: La comunicazione nei bambini: come capirla e stimolarla 

Essere attivi non è solo una questione di “muscoli”

Il movimento attiva processi che sono fondamentali per lo sviluppo cerebrale per questo insieme alle esperienze sensoriali è responsabile di dare forma al cervello. Quindi essere attivi fisicamente non solo rafforza la muscolatura e sviluppa il cuore e i polmoni ma supporta anche lo sviluppo del cervello nei primi anni di vita.

Osservando come un neonato cresce e si muove, si può vedere come lo sviluppo fisico sia strettamente connesso alla modalità con cui si relaziona con la realtà circostante.

Per esempio, da quando i neonati acquisiscono il controllo dei muscoli che determinano i movimenti oculari, la possibilità di sollevare la testa, di rotolarsi, di stare seduti e poi di stare in piedi, diventano capaci di vedere il mondo da una prospettiva differente. Tutto questo fornisce un bagaglio di informazioni, ampliando la conoscenza che un bambino ha del mondo in cui vive.

Linguaggio e movimento

L’incrementarsi del controllo del movimento, supporta sia la maggiore consapevolezza di sé che la capacità di comunicazione, perché un bambino che sa usare i movimenti e i gesti per comunicare è anche più in grado di trasmettere dei messaggi.

È importante considerare che un bambino impara attraverso il movimento. Facilitando per un bambino in età prescolare le occasioni di essere fisicamente attivo, gli si dà la possibilità di potersi esprimere con l’intero corpo e di supportare l’acquisizione di competenze che lo preparano all’inserimento nel contesto scolastico.

Bibliografia:

Goddard Blythe Sally, The Well Balanced Child: movement and early learning, Stroud, Hawthorn Press, 2005

Foto di Tatiana Syrikova da Pexels

Irene Chiesa

Irene Chiesa

Psicologa dell'Età Evolutiva

Formata secondo il modello Tavistock dell’ Infant Observation, lavora nell’ambito della formazione e consulenza per servizi educativi e in servizi a supporto dei legami familiari, in particolare nell'ambito dell'adozione e della prima infanzia. A Londra ha lavorato in un centro educativo e ha collaborato come Assistant Therapist in un progetto della Tavistock Clinic nelle scuole primarie. Attualmente si occupa anche di interventi a sostegno di bambini con difficoltà emotive, cognitive e comportamentali.

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