BALBUZIE
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La balbuzie nei bambini non si manifesta solo attraverso ripetizioni e prolungamenti di suoni. A volte si nasconde dietro silenzi, comportamenti e stati emotivi negativi. Quindi attenzione. Non sempre la scomparsa del tartagliamento è il momento giusto per escludere del tutto la balbuzie. Ecco i sintomi a cui devi fare attenzione.
Quali sono le frasi che allarmano?
Sappi che «Ma-ma-mamma!» o «Mi-mi-mi chiamo Paolo» sono solo alcune delle possibili manifestazioni della balbuzie nei bambini. Perché la balbuzie non è solo la ripetizione e il prolungamento di suoni all’inizio delle singole frasi.
Sai cosa caratterizza la balbuzie nei bambini?
Come negli adulti, la balbuzie è la risposta soggettiva ad un blocco avvertito molto prima del tentativo di formulare le parole.
Proprio il tentativo di superare questo blocco l’origine delle diverse manifestazioni della balbuzie. Che quindi possono essere udibili (ripetizioni e uso di intercalari), silenziose (pause, esitazioni, interruzioni), fisiche (movimenti incontrollati di diverse parti del corpo), comportamentali o emotive (rinuncia a dire o fare qualcosa, frustrazione, ansia…).
Attenzione: anche quando le ripetizioni scompaiono, devi considerare anche ad altri sintomi e segnali.
Ecco a cosa devi prestare attenzione.
Nei bambini molto piccoli (tra i 2 e i 6 anni di vita), la balbuzie è spesso un fenomeno passeggero, parte naturale dello sviluppo del linguaggio. Ma ricordati che anche se le manifestazioni permangono anche oltre il sesto anno di vita, la balbuzie si può superare con l’aiuto di specialisti.
Fino a quel momento, non allarmarti e tieni controllata la situazione, senza creare ansia nel bambino.
Sappi che è normale per un genitore provare preoccupazione, incertezza e anche sensi di colpa. Scopri quali sono i passi più importanti da affrontare e come eliminare le emozioni negative associate alla balbuzie.