La balbuzie nei bambini non si manifesta solo attraverso ripetizioni e prolungamenti di suoni. A volte si nasconde dietro silenzi, comportamenti e stati emotivi negativi. Quindi attenzione. Non sempre la scomparsa del tartagliamento è il momento giusto per escludere del tutto la balbuzie. Ecco i sintomi a cui devi fare attenzione.

Balbuzie nei bambini: non farti ingannare dalle apparenze

Quali sono le frasi che allarmano?

Sappi che «Ma-ma-mamma!» o «Mi-mi-mi chiamo Paolo» sono solo alcune delle possibili manifestazioni della balbuzie nei bambini. Perché la balbuzie non è solo la ripetizione e il prolungamento di suoni all’inizio delle singole frasi.

Sai cosa caratterizza la balbuzie nei bambini?

Come negli adulti, la balbuzie è la risposta soggettiva ad un blocco avvertito molto prima del tentativo di formulare le parole.

Proprio il tentativo di superare questo blocco l’origine delle diverse manifestazioni della balbuzie. Che quindi possono essere udibili (ripetizioni e uso di intercalari), silenziose (pause, esitazioni, interruzioni), fisiche (movimenti incontrollati di diverse parti del corpo),  comportamentali o emotive (rinuncia a dire o fare qualcosa, frustrazione, ansia…).

Balbuzie nei bambini: fai attenzione a tutti i sintomi

Attenzione: anche quando le ripetizioni scompaiono, devi considerare anche ad altri sintomi e segnali.

Ecco a cosa devi prestare attenzione.

  • Esitazioni, pause e arresti prima e durante il discorso.
  • Presenza di suoni su cui il bambino sembra bloccarsi, come se gli fosse impossibile arrivare a quelli successivi.
  • Mancata emissione del suono che dà inizio a una nuova frase, accompagnata da frustrazione e ansia.
  • Ricorso frequente a intercalari (ehm, cioè, quindi,…).
  • Interruzione della comunicazione o rinuncia da parte del bambino a dire ciò che voleva.
  • Variazioni nel ritmo del discorso, ad esempio accelerazioni o rallentamenti improvvisi.
  • Perdita di il controllo di alcuni muscoli facciali (collo, bocca, occhi) e di altre parti del corpo
  • Sostituzione in modo non appropriato di alcuni vocaboli o utilizzo di giri di parole (le cosiddette circonlocuzioni).
  • Mancanza di contatto visivo verso l’interlocutore.
  • Frustrazione e nervosismo dopo aver passato del tempo con altri bambini.

Un consiglio: non preoccuparti prima del tempo

Nei bambini molto piccoli (tra i 2 e i 6 anni di vita), la balbuzie è spesso un fenomeno passeggero, parte naturale dello sviluppo del linguaggio. Ma ricordati che anche se le manifestazioni permangono anche oltre il sesto anno di vita, la balbuzie si può superare con l’aiuto di specialisti.

Fino a quel momento, non allarmarti e tieni controllata la situazione, senza creare ansia nel bambino.

Sappi che è normale per un genitore provare preoccupazione, incertezza e anche sensi di colpa. Scopri quali sono i passi più importanti da affrontare e come eliminare le emozioni negative associate alla balbuzie.

Redazione Vivavoce

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