VOCE E LINGUAGGIO
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Le tappe del linguaggio seguono un percorso molto variabile da bambino a bambino. Ciascuno ha i propri tempi e le proprie capacità. Ecco le tappe che gli esperti considerano importanti da raggiungere. Indicano uno sviluppo armonico delle competenze linguistiche e comunicative.
Lo sviluppo del linguaggio non riguarda semplicemente ciò che il bambino sa dire.
In questo grande tema rientrano una serie di abilità:
Le tappe del linguaggio descritte rappresentano una indicazione generale su quello che è lo sviluppo tipico.
È una sorta di modello che può servire ai genitori e agli educatori. In questo modo possono controllare la maturazione linguistica del proprio figlio, senza troppe preoccupazioni se ci fosse qualche differenza.
Il linguaggio è una funzione cognitiva innata. Se il bambino vive in un contesto stimolante (che gli suggerisce soprattutto di ascoltare) non c’è da preoccuparsi.
È bene dare attenzione solo a due campanelli d’allarme:
Sono due segnali che possono suggerire un ritardo nel linguaggio. Non c’è da preoccuparsi. Alcuni bambini, senza particolari deficit uditivi, cognitivi o relazionali, seguono le tappe del linguaggio un po’ più in ritardo rispetto alla media. Spesso il problema rientra spontaneamente dopo i 3 anni.
Successivamente, se il ritardo permane, potrebbe trattarsi di un Disturbo Specifico del Linguaggio.
In questo caso, solo uno specialista può fare valutazioni più approfondite. Il pediatra normalmente aiuta i genitori a trovare un riferimento del neuropsichiatra infantile per diagnosticare e curare il disturbo.
Bibliografia
Bortolini U. Test PFLI. Prove per la valutazione fonologica del linguaggio infantile. Edizioni del Cerro (2004).
Caselli M.C. et al. Il primo vocabolario del bambino: gesti, parole e frasi. Valori di riferimento fra 8 e 36 mesi delle Forme complete e delle Forme brevi del questionario MacArthur-Bates CDI. Milano, FrancoAngeli (2015).