La balbuzie è una questione di carattere? I bambini che balbettano sono più timidi degli altri? Si balbetta perché si è più ansiosi? In generale, temperamento ed emotività sono spesso associati alla balbuzie. Proviamo a rispondere alle domande grazie ad una revisione scientifica sulla balbuzie in relazione con ansia, temperamento e personalità, pubblicata dal Journal of fluency disorders nel 2014.

La balbuzie è una questione di carattere… o di temperamento?

Ti hanno mangiato la lingua? Molti bambini timidi si sono sentiti fare questa e simili domande fra i banchi di scuola. Vivacità, timidezza, sensibilità, introversione… Quando si è piccoli molte delle differenze fra un bambino e l’altro vengono spiegate come questioni di carattere. O meglio, di temperamento.

Infatti, quello che nel linguaggio comune è chiamato carattere, in psicologia si definisce temperamento.

Il temperamento è

l’insieme della disposizioni comportamentali presenti dalla nascita, le cui caratteristiche definiscono le differenze individuali nella risposta all’ambiente. Il temperamento è immodificabile perché frutto di variabilità biologica.

Il carattere invece è

la modalità strutturata di pensare, sentire e comportarsi, risultante dall’interazione dell’ambiente sul proprio patrimonio genetico e culturale. Il carattere è modificabile perché costruita dall’esperienza e dall’adattamento tra i propri bisogni e desideri e la realtà esterna.

Queste due parole, spesso utilizzate come sinonimi, sono in realtà ben diverse.

E questa differenza aiuta a comprendere perché le ricerche più significative per quanto riguarda l’associazione tra temperamento e balbuzie, si concentrano su campioni di bambini in età prescolare.

Scopriamolo insieme.

Come indagare il legame tra balbuzie e temperamento

In genere, i primi segni di balbuzie insorgono quando il bambino acquisisce la capacità linguistiche, intorno ai due anni e mezzo, tre.

Più un bambino è piccolo, più è semplice distinguere tra i suoi tratti comportamentali costituzionali (temperamento) e cosa invece sarà successivamente influenzato dell’esperienza, in questo caso l’esperienza stessa del balbettare).

Saranno questa esperienza e l’interazione con l’ambiente e a definire nel tempo il suo carattere.

I bambini che balbettano sono più timidi degli altri?

Nessuno studio effettuato finora sembra individuare nei gruppi di bambini che balbettano maggiore timidezza, ansia sociale o altri tratti simili.

Al contrario, alcuni studi sembrano dimostrare una tendenza opposta, seppure ridotta. I bambini che balbettano mostrerebbero un livello di funzionamento sociale maggiore rispetto a quelli che non balbettano.

Inoltre, non ci sono indicazioni del fatto che temperamenti maggiormente emotivi siano un fattore di rischio per la permanenza della balbuzie in età scolare e successivamente.

Non solo, ma non è nemmeno dimostrata una correlazione fra la severità dei sintomi motori connessi alla balbuzie e temperamenti specifici.

Balbuzie e carattere negli adulti: qual è il legame?

Diverso è il caso degli studi su persone adulte che permettono di valutare maggiormente l’effetto sociale prodotto dall’esperienza del balbettare. Cioè quanto e come la balbuzie può influenzare nel tempo il carattere della persona.

Le ricerche in merito sottolineano come molti adulti che balbettano sperimentano elevati livelli di ansia ed altri stati d’umore negativi.

Questo aumento dell’ansia è strettamente legato alle situazioni sociali in cui la persona deve parlare, molto probabilmente, a causa della paura di un giudizio negativo.

Le persone che balbettano, nel tempo, possono sviluppare ansia sociale come conseguenza della loro fatica di comunicare, non viceversa.

A conferma di questo, sta il fatto che le terapie finalizzate alla riduzione dell’ansia negli adulti che balbettano, sembrano portare ad un miglior benessere psicologico, ma non a un incremento effettivo della fluenza.

Non ci sono informazioni chiare su quale sia l’età entro cui si sviluppa la correlazione fra balbuzie e ansia sociale. Sembra però che il periodo scolare e quello adolescenziale, siano periodi significativi per l’instaurarsi di questo processo.

Balbuzie, temperamento, carattere: facciamo chiarezza

Pensare che la balbuzie è una questione di carattere, nel senso che è causata da un temperamento o da un carattere particolari è un pensiero tanto diffuso quanto privo di fondamento scientifico.

Tutte le ricerche effettuate dimostrano che i bambini che balbettano non sono più timidi o ansiosi degli altri. Non c’è un dunque un legame causale tra un temperamento specifico (ad esempio la timidezza) e la balbuzie.

E lo stesso possiamo dire del carattere.

Infatti, la maggior tendenza all’emotività e, in particolare, all’ansia sociale, compare successivamente, nel corso della vita. Questo tratto del carattere, è quindi da considerarsi come conseguenza (non causa) delle esperienze negative associate alle proprie difficoltà di comunicazione.

 

Bibliografia

Per A. Alm, Stuttering in relation to anxiety, temperament and personality: Review and analysis with focus on causality, Journal of fluency disorders, 40 (2014), 5 – 21.

Erica Ceciliani

Erica Ceciliani

Psicologa specializzata in Psicoterapia Transculturale

Laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia, presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, si occupa di progetti di prevenzione all'interno della scuola primaria di primo e secondo grado, con focus sulle tematiche di abuso, parità di genere, bullismo e uso di internet. Collabora con alcune ONG in Italia e all'estero, per la progettazione e la realizzazione di attività di supporto psico-sociale rivolte a donne e minori provenienti da situazioni di vulnerabilità.

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