Uno dei grandi protagonisti della società moderna e dello stile di vita contemporaneo è senza dubbio lo stress. E’ facile pensare che abbia come cause eventi vissuti come particolarmente negativi, ma in realtà basta molto meno.

Ogni cambiamento vissuto come significativo, e che dunque richiede un certo grado di adattamento individuale, può risultare stressante.

Può sembrare paradossale ma anche cambiamenti positivi possono essere importanti stressor, cioè cause/fonti di stress. In genere un evento risulta più o meno stressante per l’individuo in base al suo grado di prevedibilità e controllabilità. Più un evento risulta prevedibile, più sarà, teoricamente, controllabile. Di conseguenza, risulterà meno stressante, perché sarà possibile mettere in atto delle azioni volte a gestirne le possibili conseguenze.

Cos’è lo stress: alcune definizioni

Il termine preso in prestito dalla fisica indica

la pressione esterna che può danneggiare un oggetto o fargli perdere la sua forma.

Lo stress è dunque una forza che può causare delle vere e proprie modificazioni a livello fisico.

Dal punto di vista psicologico lo stress, o Sindrome Generale di Adattamento, viene definito come

la risposta messa in atto da un organismo di fronte a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente.

In questa prima definizione non c’è nessun riferimento alla dimensione di negatività che generalmente si tende ad associare al termine. A emergere è la dimensione adattiva. Lo stress è una forma di risposta dell’organismo verso l’ambiente che lo circonda, ed è dunque necessario alla sua sopravvivenza.

Così come esistono fattori di stress (stressor) negativi, che mettono in tensione il nostro organismo, riducendo anche le sue capacità immunitarie (distress), allo stesso modo possono esistere anche forme benefiche, che attivano positivamente l’organismo (eustress).

Secondo una connotazione più contemporanea, lo stress è

la risposta dell’individuo a tutte le sollecitazioni considerate eccessive: emotive, cognitive, sociali o ambientali.

Questa definizione introduce un forte elemento di individualità nell’identificazione degli stressor. Come anticipato, infatti, quello che per un individuo può essere fortemente stressante, per un altro potrebbe non esserlo affatto.

Stress: quali sono i sintomi?

Così come le cause dello stress variano da individuo a individuo, anche i sintomi possono assumere diverse forme, si combinano in svariati modi.

I sintomi possono investire la dimensione fisica, la sfera emotiva o cognitiva, o possono tradursi in aspetti osservabili sul piano comportamentale.

Dal punto di vista corporeo, i sintomi che percepiamo riflettono l’attivazione del sistema limbico, una parte primitiva del nostro cervello deputata alla gestione delle emozioni e al riconoscimento dei pericoli.

Di fronte ad uno stimolo percepito come minaccioso, la risposta del nostro cervello emotivo è quella di secernere i cosiddetti ormoni dello stress: cortisolo, adrenalina e noradrenalina. La funzione fisiologica di questi ormoni è quella di preparare il nostro corpo alla lotta o alla fuga, mettendolo in uno stato di alta attivazione. Tale stato di allerta, sopratutto se prolungato in una condizione di stress cronico, produce tutti i sintomi associati alla tensione da stress. In questo caso di parla di iperattivazione.

Ai sintomi fisici – mal di testa, difficoltà ad addormentarsi, nausea, difficoltà digestive, contrazione e indolenzimento dei muscoli, tachicardia, stanchezza, aumento della sudorazione – si accompagnano sintomi emotivi – nervosismo, irrequietezza, irritabilità, ansia, preoccupazione generalizzata – e sintomi cognitivi – difficoltà di concentrazione, fatica nel prendere delle decisioni, mancanza di creatività, e perdita di memoria.

Stress acuto e stress cronico: le differenze

Per molti di noi lo stress è diventato, nel bene e nel male, un compagno quotidiano. La modalità in cui può manifestarsi, però dipende dal tipo di pressione/sollecitazione a cui l’individuo è sottoposto.

Si parla di stress acuto quando la reazione fisiologica dell’organismo è attivata da un evento esterno circostanziato e facilmente identificabile.

Questa è la forma più comune. Ha una durata limitata e induce reazioni volte ad aumentare la prontezza delle risposte di fronte ad un pericolo. Se l’evento stressante è preciso e di durata limitata nel tempo, così sarà l’attivazione corporea. Quando l’evento stressante viene superato si attiva una risposta di rilassamento, che ripristina il normale funzionamento dell’organismo.

Si parla invece di stress cronico se la causa coincide con una condizione prolungata. In questo caso l’individuo si sente costantemente sotto pressione, e lo stato di allerta e l’attivazione corporea che ne derivano rischiano di cronicizzarsi.

Quando questo avviene, il sistema di recupero del meccanismo di sovraeccitazione non funziona più come dovrebbe, e l’organismo resta in uno stato di allarme costante. L’eccesso di sovraeccitazione rischia di avere conseguenze potenzialmente dannose (per esempio una riduzione delle difese immunitarie). Dobbiamo quindi imparare ad ascoltare il nostro corpo quando la soglia di attivazione viene superata troppo spesso o troppo a lungo.

I Disturbi da Stress, o Disturbi dell’Adattamento

L’essere umano possiede la capacità innata di adattarsi alle situazioni di tensione. Anche se non ce ne accorgiamo, quando ci troviamo in presenza di potenziali fattori stressanti mettiamo in atto una serie di meccanismi di adattamento, recupero e riequilibrio che non solo ci aiutano a gestire la situazione, ma che ci permettono di tornare allo stato fisiologico precedente rispetto all’evento stressante.

Quando i fattori stressanti sono vissuti come eccessivi i meccanismi di adattamento non riescono più a funzionare. Ecco che allora emergono veri e propri Disturbi da stress, detti anche Disturbi dell’Adattamento.

Nei Disturbi dell’Adattamento, l’esposizione a uno o più stressor vissuti come fortemente stressanti produce un quadro di sintomi emotivi e comportamentali clinicamente significativi.

I livelli di sofferenza sono spesso sproporzionati rispetto al peso effettivo dell’evento. A volte i sintomi arrivano a compromettere il funzionamento dell’individuo in ambito sociale/relazionale o in ambito lavorativo.

I Disturbi dell’Adattamento possono insorgere a causa di eventi stressanti di qualsiasi tipologia e gravità. Per questo si distinguono dal Disturbo Acuto da Stress e dal Disturbo Post Traumatico da Stress. Questi ultimi, infatti, si caratterizzano per la presenza di  un evento oggettivamente classificabile come traumatico, di natura dirompente, catastrofica e violenta.

 

Fonti

Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, www.ipsico.it

Selye Hans, Stress without distress, Philadelphia, J. B. Lippincott(1974)

State of Mind, www.stateofmind.it

Van Der Kolk Bessel, Il corpo accusa il colpo, Raffaello Cortina Editore (2015)

 

Erica Ceciliani

Erica Ceciliani

Psicologa specializzata in Psicoterapia Transculturale

Laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia, presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, si occupa di progetti di prevenzione all'interno della scuola primaria di primo e secondo grado, con focus sulle tematiche di abuso, parità di genere, bullismo e uso di internet. Collabora con alcune ONG in Italia e all'estero, per la progettazione e la realizzazione di attività di supporto psico-sociale rivolte a donne e minori provenienti da situazioni di vulnerabilità.

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