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L’evitamento può avere una funzione protettiva ma più frequentemente alimenta un circolo vizioso, con conseguenti effetti negativi. Ecco sei suggerimenti di Giada Sera, psicologa del Centro Medico Vivavoce, per affrontarlo. 

Cos’è l’evitamento

Evitare è una delle modalità utilizzata per gestire le emozioni. Questo comportamento viene messo in atto con lo scopo di allontanarsi dalle situazioni o gli eventi temuti. Ad esempio, quando dobbiamo esporci a persone o situazioni difficili, come un esame o un confronto con il capo, possiamo provare il desiderio di rimandare quel momento o di evitarlo completamente.

È un problema evitare?

Evitare permette di proteggerci dalle situazioni pericolose, quindi ha una funzione protettiva. Ci consente di gestire le emozioni che non vogliamo provare dandoci un sollievo immediato.

Ad esempio, se all’idea di uscire con quel gruppo di amici esperisco un forte stato ansioso posso decidere di stare a casa e non affrontare il problema: in quel momento il mio stato emotivo migliora.

Tuttavia, quando invece diventa problematico?

Quando evitare diventa l’unica strategia utilizzata, la propria libertà può essere limitata influenzando negativamente il senso di autoefficacia.

Effetti negativi dell’evitamento

Nonostante un immediato risvolto positivo, evitare frequentemente può alimentare un circolo vizioso. Non aver affrontato quella situazione alimenta il timore per la stessa, rinforzando l’idea di non riuscire a fronteggiarla. Inoltre, potrebbe impedire il raggiungimento dell’obiettivo che si persegue.

Tornando all’esempio precedente, se decido più volte di non uscire con quel gruppo di amici, a seguito di un immediato sollievo poiché non devo affrontare quella serata, potrei giudicarmi negativamente, alimentare il mio timore per quella situazione e allontanarmi dal mio obiettivo di creare nuove relazioni.

L’effetto negativo dell’evitamento reiterato è molto evidente anche in termini di performance. Immaginiamo di temere un esame universitario, l’ansia per quel momento potrebbe manifestarsi ogni volta che apro il libro per studiare. Evitare di farlo mi porterà sollievo ma nel lungo termine potrei avere effetti negativi,  tra cui arrivare all’esame impreparato. La mia ansia aumenterà, amplificata anche da una scarsa preparazione, e la mia autostima ne risentirà negativamente.

Leggi anche: Evitamento: una strategia per la gestione della balbuzie

Cosa si può fare

Leggi questi suggerimenti e sperimentati in piccole situazioni:

  • Autosservati: poni attenzione alle situazioni che rimandi o eviti;
  • Capisci che svantaggi ha l’evitamento: tra le situazioni che eviti cerca di distinguere quali ti portano conseguenze negative;
  • Riconosci le emozioni: fai attenzione a che emozione stai provando. Ricorda che l’evitamento è una strategia di gestione emotiva;
  • Metti in atto alternative: se riconosci che questa strategia ti porta un sollievo immediato ma conseguenze a lungo termine, cerca un altro modo per gestire quell’emozione;
  • Una cosa alla volta: a volte pensare a un’attività ci spaventa molto, cerca di suddividere il compito in sotto obiettivi e inizia dal primo. Esempio: se l’esame ti spaventa poniti come obiettivo leggere il primo capitolo – focalizzarsi su un obiettivo raggiungibile abbasserà l’ansia e renderà più tollerabile affrontarlo;
  • Chiedi aiuto a un esperto se non riesci a mettere in atto un comportamento alternativo: un clinico può aiutarti a riconoscere e gestire le emozioni in modo funzionale.
Giada Sera

Giada Sera

Psicologa Clinica e Psicoterapeuta

Svolge attività di consulenza psicologica e psicoterapia, con una particolare esperienza nella terapia di adolescenti e giovani. Laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia, presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale. È consulente sessuale (titolo A.I.S.P.) e ha ottenuto un Master di II livello in Neuropsicologa presso l'U.C.S.C di Milano.

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