VOCE E LINGUAGGIO
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Tante sono le domande nella mente di un genitore quando si parla di disturbi specifici dell’apprendimento.
Ecco le dieci più frequenti che i genitori di bambini e ragazzi con disturbi rivolgono alla logopedista: risponde la dottoressa Marina Vai, logopedista del Centro Medico Vivavoce.
Sì: una percentuale di bambini (circa il 50% di quelli che hanno difficoltà di linguaggio durante l’ultimo anno della scuola materna) può diventare dislessico. In particolare il bambino diagnosticato con disturbo fonetico-fonologico può presentare una difficoltà di acquisizione della letto-scrittura.
La lettura e la scrittura comportano la consapevolezza e la padronanza della sequenza dei fonemi che va poi tradotta con i corretti grafemi: un bambino che non riesce a ripetere in modo corretto una parola non riesce a tradurre in modo altrettanto corretto i grafemi necessari per scrivere una parola.
Esistono dei test specifici per valutare i prerequisiti scolastici ed esercizi logopedici da fare sia con libri adeguati sia con cd dedicati molto divertenti e accattivanti.
Rivolgetevi innanzitutto all’insegnante di classe che può valutare se rispetto agli altri compagni vostro figlio ha delle difficoltà. Se avete la conferma potete iniziare a fare richiesta per una visita NPI (Neuropsichiatrica Infantile) presso centri accreditati convenzionati, dato che i tempi d’attesa sono lunghi. Intanto contattate un centro privato per avviare almeno un percorso logopedico di sostegno.
Certo. Se il bambino aveva solo un ritardo nell’acquisizione della letto-scrittura può recuperare con esercizi personalizzati.
La diagnosi è possibile a fine II primaria per la lettura e la scrittura e a fine III primaria per le difficoltà in matematica, previo allenamento specifico sulle abilità di calcolo, senso numerico, lettura e scrittura del numero.
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La diagnosi va fatta da équipe – formata da neuropsichiatra infantile, psicologa, logopedista – accreditata presso le Aziende Sanitarie Locali in quanto deve dimostrare di avere anni di formazione e di lavoro sul campo con bambini con DSA per garantire la corretta applicazione della Consensus Conference relativa. Quella del 2007 è riferita ai lavori svolti da neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, psicomotricisti, optometristi e otorini durante i quali si sono stabiliti i criteri di valutazione e certificazione dei DSA e requisiti e composizione dell’équipe.
Le difficoltà si rilevano nella velocità e correttezza della lettura, nella comprensione del testo, nell’ortografia, nella grafomotricità, in matematica. La diagnosi comporta dei codici diversi a seconda degli ambiti compromessi.
La riabilitazione è assolutamente indispensabile. Essa sostiene e aiuta a migliorare gli ambiti deficitari e consiglia alla famiglia e alla scuola quali strumenti compensativi e misure dispensative adottare secondo la legge 170, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’8 ottobre 2010, che stabilisce le norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico.
Sono strumenti e misure che possono essere adottate per facilitare gli apprendimenti del bambino: sono condivise dal centro che ha fatto la diagnosi e che lo ha in carico per la logopedia. Faccio solo qualche esempio: sintesi vocale per la lettura, correttore ortografico per gli errori ortografici, calcolatrice per i calcoli.
Gli strumenti e le misure dispensative da adottare vengono scritti sulla certificazione rilasciata alla famiglia e che va consegnata alla scuola in modo tale che gli insegnanti possano attenersi alle indicazioni scritte.
Se il bambino sta seguendo un percorso logopedico, consiglio vivamente che gli strumenti compensativi vengano valutati caso per caso ed eventualmente adattati, condivisi direttamente con le insegnanti.
Foto di Pragyan Bezbaruah da Pexels