Vediamo cosa succede dopo la diagnosi di Dsa, subito dopo la consegna della certificazione, e soprattutto cosa avviene a scuola. Con la logopedista Marina Vai capiamo cosa sono il PRI e il PDP e come si scelgono e come vengono utilizzati gli strumenti compensativi e le misure dispensative.

Cosa succede dopo la diagnosi DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)

Il momento della consegna della certificazione diagnostica per DSA è molto importante e delicato. Questa deve essere infatti spiegata ai genitori in ogni sua parte, “traducendo” in modo adeguato i termini tecnici inseriti. Bisogna inoltre spiegare bene anche la scelta degli strumenti, delle misure dispensative e delle strategie d’intervento.

È poi importante motivare l’indicazione delle sedute di logopedia, gli obiettivi che si propongono e la durata. Dopo l’accettazione del percorso riabilitativo, il neuropsichiatra che ha effettuato la valutazione redige il cosiddetto PRI (Piano Riabilitativo Individualizzato), con la collaborazione del logopedista. Questo piano deve essere firmato dai genitori del bambino.

Leggi anche: Come e quando si fa una diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)

Diagnosi DSA, che cos’è il PRI e a cosa serve

Il PRI descrive nel dettaglio la frequenza e la durata delle sedute, gli obiettivi che si propone suddivisi per aree (lettura, ortografia ecc) e gli strumenti che verranno utilizzati (cartacei, software, CD ecc).

Il PRI ha una scadenza e in prossimità di questa è necessario effettuare dei test di verifica per valutare eventuali miglioramenti. Il neuropsichiatra rivede il bambino in compresenza della logopedista e valuta i risultati dei test effettuati. I due professionisti valutano quindi insieme il rinnovo del PRI, decidendo come proseguire. Si può decidere ad esempio di continuare a lavorare sugli obiettivi precedenti poiché la verifica ha evidenziato la possibilità di un ulteriore possibile miglioramento. In altri casi invece si rende necessario proseguire nella riabilitazione delle stesse aree deficitarie che non sono migliorate, cambiando però lo strumento. Altre volte ancora si sceglie di lavorare su aree non ancora riabilitate. Il PRI può anche avere una scadenza intermedia; anche in tal caso il neuropsichiatra visita il bambino e incontra i genitori.

Le variabili che fanno decidere come e quanto proseguire nel progetto terapeutico sono davvero molte, poiché le componenti da valutare sono diverse. Tra queste non meno importanti sono la collaborazione e motivazione del bambino, la costanza nella frequenza, la collaborazione della famiglia soprattutto quando si richiede una ripresa di alcuni esercizi a casa.

DSA, il PDP a scuola

I genitori dovranno consegnare la certificazione in segreteria e agli insegnanti di classe. I docenti scriveranno poi un PDP (Piano Didattico Personalizzato) come da disposizioni ministeriali (si vedano per questo i decreti ministeriali del 2011 e 2013).

Gli insegnati redigeranno il PDP attenendosi alle indicazioni consigliate e condividendolo con i professionisti che hanno in carico il bambino e con gli stessi genitori. Il PDP andrebbe di fatto visionato e firmato dalle insegnanti, dai genitori e dai professionisti. Può anche accadere che venga firmato solo da genitori e insegnanti. Questo può avvenire per scarsa disponibilità oraria ma può succedere anche per quegli alunni che non sono più in carico presso un centro riabilitativo pubblico.

Per approfondire: DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento: cosa sono

Dsa, la scelta degli strumenti compensativi e delle misure dispensative dopo la diagnosi

La scelta degli strumenti compensativi e misure dispensative può avvenire in due fasi. Una prima selezione è già scritta sulla certificazione, ma la seconda scelta e il momento corretto in cui inserirli avvengono “in corso d’opera” in collaborazione tra gli insegnanti e il logopedista che ha in carico il bambino per la terapia logopedica.

La scelta degli strumenti e delle tabelle deve essere personalizzata, verificata dalle insegnanti e dal logopedista. Esistono in commercio dei “quaderni” con le regole di ogni materia (italiano, matematica, geometria). Le pagine all’interno però spesso vanno adattate al bambino. Possono essere semplifica o ampliate seguendo il programma della classe.

Lo stesso avviene per l’uso della tastiera del PC per scrivere. La necessità del suo utilizzo si può trovare scritta già in una certificazione in III primaria ma bisogna valutare bene il momento in cui “concederlo”; vi si può comunque far ricorso solo dopo che l’alunno ha fatto degli esercizi per utilizzare la tastiera con le dieci dita.

Per le materie di studio ci sono diversi siti web con mappe già pronte ma è più proficuo crearle insieme al bambino inserendo molte immagini che facilitano la memorizzazione del contenuto. Le frasi inserite nell’immagine possono essere scritte con il carattere di più facile lettura e avere lunghezze diverse a seconda del grado di dislessia del bambino.

Ci sono delle insegnanti che costruiscono in classe delle mappe insieme a tutti gli studenti permettendo in questo modo una maggior inclusione dell’alunno certificato DSA.

DSA, strumenti compensativi per le verifiche

Gli alunni con DSA hanno diritto a strumenti compensativi per le verifiche, come da disposizioni redatte nella certificazione e coerenti con le linee guida e i decreti ministeriali. Alcuni esempi: se l’alunno ha gravi difficoltà di lettura, l’insegnante leggerà il testo della consegna a meno che questi non sia già fornito di PC dotato di sintesi vocale; se l’alunno deve svolgere un problema gli verrà data la calcolatrice, dato che è più importante che comprenda e ragioni sul quesito posto.

In alcune scuole ormai sono presenti tutor specializzati che aiutano nei compiti scolastici e sostengono gli insegnanti nella scelta degli strumenti e nel programmare delle verifiche. Queste saranno agevolate non nei contenuti ma nella grafica, nel numero di esercizi, nell’impaginazione sequenziale facilitata delle domande di un testo o di un problema.

nella programmazione e pianificazione di un problema che ha molte domande e alcune di queste sono nascoste, l’insegnante cercherà di porle una alla volta con la parte di testo al quale si riferiscono.

In alcune scuole paritarie vengono organizzati dei dopo scuola per gli alunni con DSA, con insegnanti specializzate che hanno fatto dei corsi di aggiornamento o dei master rivolti a loro.

Per esperienza personale la collaborazione settimanale con le insegnanti ha sempre permesso un buon percorso scolastico e un buon recupero della stima che il ragazzino ha di sé stesso.

 

Foto di Pixabay da Pexels

Marina Vai

Marina Vai

Logopedista

Logopedista, lavora da 40 anni nella diagnosi e riabilitazione dei disturbi del Linguaggio, dell'Apprendimento, della Deglutizione e del Bambino Ipoacusico.

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