VOCE E LINGUAGGIO
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Una deglutizione non corretta può avere importanti conseguenze per la salute, dalle patologie odontoiatriche alla postura, ma anche per quanto riguarda il linguaggio.
Con la logopedista Marina Vai vediamo come funziona la deglutizione, quali sono i rischi di un suo malfunzionamento e come si può intervenire.
La deglutizione è l’atto fisiologico che ci permette di ingerire il cibo e la saliva, in coordinamento con molte altre funzioni. Un suo eventuale malfunzionamento trascina con sé altre disfunzioni nel nostro corpo, il quale è un sistema perfettamente integrato.
La deglutizione avviene in quattro fasi:
Fase Orale: il cibo viene preparato in bocca con la masticazione. Quello che ingeriamo viene triturato e poi raccolto grazie al movimento della mandibola e della lingua che si sposta per raccogliere il cibo e portarlo tra le arcate destra e sinistra fino a formare il cosiddetto bolo. In questa fase le labbra devono sempre rimanere chiuse. L’azione muscolare della mandibola e della lingua durante la masticazione permette l’allenamento muscolare dei propri organi fonatori e lo stabilirsi di gesti motori; grazie a questo primo allenamento il bambino sarà in grado di produrre i suoni del parlato.
Fase Deglutitoria: si tratta di un atto volontario automatizzato. La lingua si posiziona con la punta sullo spot palatino che si trova dietro la papilla interincisiva superiore. La parte mediana e posteriore della lingua inizia a spingere il bolo verso il palato molle che si alza chiudendo la parte superiore del faringe (parte velo-faringea) impedendo in questo modo il reflusso nasale. Nello stesso tempo le due arcate mascellare e mandibolare si serrano grazie ai muscoli masseteri e temporo-mandibolari per un secondo. Si crea inoltre una depressione nell’ipofaringe che dà luogo a un’aspirazione del bolo nella faringe.
Fase Faringea: la laringe si eleva permettendo l’apertura dell’esofago e nello stesso tempo l’epiglottide chiude la via respiratoria e si chiudono le corde vocali
Fase Esofagea: il bolo scende lungo l’esofago e arriva nello stomaco.
La posizione della punta della lingua sullo spot palatino è di estrema importanza poiché in questo punto ci sono cinque tipi di recettori nervosi collegati al nervo naso palatino (diramazione del nervo trigemino); questi recettori inviano segnali al nucleo locus coerulus, produttore di adrenalina necessaria al funzionamento di tutto il sistema nervoso centrale. Da questo si può facilmente intuire quanto sia importante la stimolazione dello spot palatino per un buon funzionamento neurologico.
Un paziente può presentare una deglutizione scorretta per diversi motivi. Ad esempio, il mancato passaggio da una deglutizione infantile ad una adulta che avviene con lo svezzamento. Oppure il frenulo corto, la respirazione orale, l’utilizzo prolungato dell’uso del ciuccio, abitudini orali viziate, una malocclusione congenita.
Se la deglutizione non avviene con posizionamento corretto della punta allo spot palatino si avranno delle alterazioni nell’occlusione. Si verificherà una spinta della lingua contro gli incisivi superiori o inferiori o entrambi. La lingua potrà inoltre interporsi tra le due arcate dentarie posteriormente provocando un’inclinazione inadeguata dei denti e un’alterazione occlusale. La deglutizione avverrà senza un corretto impegno dei muscoli masseteri e temporali, venendo a mancare in tal caso un equilibrio di forze tra esterno ed esterno della cavità buccale.
Ponendosi sul palato, la lingua ne permette un allargamento in crescita corretto e se questo non avviene, come nel caso di una deglutizione atipica (o disfunzionale), si creerà un palato ogivale, un’arcata superiore stretta e protrusa, un affollamento dei denti. Ne deriveranno quindi delle patologie odontoiatriche, per le quali sarà necessario far ricorso a un trattamento specifico.
La lingua potrebbe non sollevarsi allo spot palatino a causa del frenulo corto. Se quella sottile lamina di natura fibro-mucosa che congiunge la parete ventrale della lingua alla mucosa del palato orale è corta, finisce per tenere ancorata la lingua alla base. È quindi necessario eseguire un intervento chirurgico o con laser per liberare la lingua e intraprendere immediatamente gli esercizi logopedici adeguati. Se l’intervento non avviene precocemente potrebbero verificarsi deglutizioni disfunzionali e dislalie.
Una deglutizione scorretta può avere conseguenze anche sul linguaggio, con dislalie per alcuni fonemi (suoni articolatori) soprattutto per /s/, /ʦ/, /ʣ/, /s composta/, /ʤ/,/ʧ /.
Una deglutizione alterata – con conseguenti patologie odontoiatriche – può essere provocata anche dalla respirazione orale, frequente nei bambini e nei bambini soggetti a riniti e riniti allergiche. In questo caso il bambino tende a tenere sempre la bocca aperta a causa delle vie aree occluse. La lingua si posiziona in basso, il flusso dell’aria crea un palato ogivale e rende impossibile alla lingua di trovare lo spazio necessario a espandersi e ritrovare una posizione alta corretta in deglutizione. La respirazione orale provoca un’infiammazione delle tonsille che andranno a ingrossarsi impedendo a loro volta uno spazio nella cavità orale sufficiente per un atto deglutitorio corretto.
Una deglutizione scorretta crea una pressione positiva nell’orofaringe che comporta un “risucchio” dei secreti lungo la tuba di Eustachio provocando delle otiti; per lo stesso motivo il bambino sarà soggetto ad aerofagia.
La postura scorretta della testa durante la deglutizione potrà avere conseguenze sulla postura generale del paziente. Se si posta in avanti o all’indietro a seconda della spinta della lingua sugli incisivi superiori od inferiori potrebbe portare a cifosi, scoliosi, lordosi, dolori cervicali. In conseguenza allo squilibrio scheletrico e muscolare si rileva deficit nella funzionalità visiva con comparsa di forie, difetto della vista in cui l’occhio tende a deviare dalla posizione normale nella visione binoculare.
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A questo punto è chiara perciò l’importanza di un approccio multidisciplinare al paziente. Il professionista che per primo osserva il paziente dovrà inviarlo ad altri professionisti e valutare la priorità del suo intervento o la contemporaneità con altri.
Otorini, odontoiatri, fisioterapisti, osteopati, logopedisti, ortottisti ed optometristi preparati sanno guardare il paziente nel suo funzionamento globale e inviarlo al collega che ritengono adeguato.
Un intervento essenziale in caso di deglutizione atipica è quello del logopedista. Questo professionista allenerà tutta la muscolatura oro-facciale per ristabilire la tonicità dei vari distretti e insegnerà come deglutire correttamente. Sono importanti anche il ripristino di una respirazione nasale corretta e la correzione delle dislalie. L’intervento del logopedista andrà concordato con l’odontoiatra a seconda del tipo di apparecchio ortodontico che verrà proposto.
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Foto di Anastasia Shuraeva da Pexels