BALBUZIE
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Balbettare da adulti è spesso considerato un problema da poco. E di pochi. La balbuzie, infatti, compare generalmente in tenera età. Se non scompare naturalmente, viene spesso affrontata attraverso percorsi di rieducazione mirati. Quando però questo non accade, chi balbetta convive per anni con questa fatica. Balbettare da adulti significa allora avere alle spalle una lunga relazione con la propria balbuzie.
Avete mai provato a chiedervi cosa vuol dire non potere, non riuscire, pronunciare ciò che si vuole, liberamente?
Ogni giorno le nostre conversazioni passano attraverso centinaia di situazioni diverse: il buongiorno del mattino, ordinare il cappuccino al bar, prendere il biglietto della metro in edicola, chiedere il giornale, salutare il collega o il compagno di università, rispondere al telefono. Per non parlare di una qualsiasi occasione in cui occorre presentarsi: «Piacere, Tommaso». E tu?
E se l’interlocutore è del sesso opposto? Magari interessante e attraente… Tutto si trasforma in una montagna da scalare, senza percorsi dolci o scorciatoie.
Balbettare da adulti significa che ogni telefonata è un’angoscia. Pensate a quante volte usare il telefono può rivelarsi risolutivo. Siete stanchi e preferite ordinare una pizza a casa, avete dimenticato il portatile sul treno, lo scarico della lavatrice perde e vi serve l’idraulico. Prendete il telefono, senza pensarci: necessità, urgenza, chiamata, soluzione a portata di smartphone.
La balbuzie è un’insidia dietro ogni parola, è quella consonante che diventa un incubo. Proprio quella, perché ogni parola che non esce, ogni suono che non viene pronunciato, rimane nella memoria: il cervello ricorda e dentro si scatena la tempesta. Già si conosce l’esito finale di quello sforzo che blocca, che moltiplica l’inutile e improduttiva attivazione di troppi muscoli. E il normale fluire delle parole si interrompe.
Balbettare da adulti vuol dire spesso aver imparato negli anni a evitare quelle parole, quei suoni, a cercare dei sinonimi, o elaborare incredibili strategie. Ad esempio, aspettare che gli altri parlino per poter dire semplicemente «Anche io». Ma non è lo stesso!
Esprimersi come si desidera non solo resta una fatica, ma diventa imperfetto o impossibile, perché il mondo dentro con la sua ricchezza di sfumature e la varietà di vocaboli non riesce a trovare un equivalente nell’eloquio. Balbetta da adulti significa essere abituati a rinunciare alle parole che si desiderano e utilizza semplicemente quelle che riescono a pronunciare.
Non è raro che balbettano da adulti porti a interrompere o rinunciare agli studi o a posizioni lavorative di prestigio. Anche gli adulti che balbettano possono essere vittime di pregiudizio dovuto a informazioni scorrette. Spesso evitano o riducono le relazioni sociali, parlano e interagiscono poco.
Ecco perché, smettere di balbettare da adulti significa un ineguagliabile senso di libertà. È come vincere una medaglia d’oro alle olimpiadi e sentire che il senso di fatica e spossatezza cedono finalmente posto all’entusiasmo. O come alla fine di una lunga e faticosa salita, quando si arriva in cima alla montagna, e ci si accorge che ciò che da sotto impediva alla vista ogni possibilità, dall’alto regala un panorama ancora più bello di quanto si fosse immaginato.
Foto: Gratisopraphy