Nasce a Messina un progetto per contrastare la discriminazione delle persone che soffrono di balbuzie e disturbi della voce, il cosiddetto fenomeno del “voice shaming”.
L’Associazione Vivavoce – nata dalla volontà dei pazienti di Vivavoce insieme al fondatore del Centro, Giovanni Muscarà – ha incontrato la IV Commissione consiliare del Comune di Messina presieduta dalla consigliera Rosaria Di Ciuccio, con l’obiettivo di sviluppare un tavolo di lavoro e un’indagine regionale sul tema del voice shaming. Presente in commissione anche l’Assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore.
Per l’Associazione Vivavoce, a presentare il progetto, erano presenti: Martina Casale ex balbuziente e psicologa, responsabile della sede di Messina, Giuseppina Maggio, logopedista e formatrice Baby Signs, e Irene Pozzi responsabile dei progetti dell’Associazione, che hanno spiegato cause, origini ed evoluzioni della balbuzie.
Il fenomeno del “voice shaming” è molto più diffuso di quanto si immagini: indica l’insieme di atteggiamenti negativi e discriminatori nei confronti di una persona a causa del suo modo di parlare, impattando talvolta in modo determinante sulla vita sociale e professionale dell’individuo e sul suo benessere psico-emotivo.
E come ha ricordato la Dottoressa Giuseppina Maggio “La qualità degli scambi comunicativi e relazionali nei primi anni di vita impatta profondamente sul benessere emotivo e psicofisico dell’individuo. Più questi aspetti vengono limitati, maggiori saranno le ripercussioni sulla qualità della vita in età adulta. Ecco perché è importante lavorare, anche tra i più piccoli per limitare fenomeni di voice shaming”.
Il tavolo di lavoro proposto a Messina si inserisce nella serie di progetti di ricerca, informazione, sensibilizzazione e divulgazione sviluppati dall’Associazione per portare all’attenzione dell’opinione pubblica dinamiche relative alla discriminazione di chi non comunica in base a standard precostituiti, in modo tale da creare più inclusività sul tema e da rendere ogni persona libera di esprimersi senza nessuna limitazione.
“La balbuzie – ha spiegato l’Assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore – riguarda più di un milione di italiani, ma è un argomento ancora tabù nelle famiglie e anche nella società. La balbuzie è un problema legato direttamente alla socialità delle persone che ne soffrono e che, troppo spesso, fanno ancora fatica a superare lo stigma, i pregiudizi e i luoghi comuni che le circondano. Credo che occorra vederla come una sfida da cogliere e affrontare, un ostacolo che si può superare, ma che prima di tutto bisogna conoscere”.
La città di Messina aveva già dimostrato forte sensibilità su questa problematica facendosi portavoce della campagna sociale avviata su scala nazionale da Vivavoce lo scorso 16 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Voce per il lancio della chat di supporto per vittime del voice shaming “Voice Help“.
“A volte si danno per scontate cose che non lo sono – ha dichiarato la Presidente della commissione Rosaria Di Ciuccio – il problema è tuttora sottovalutato dal punto di vista sociale e culturale. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui disturbi del linguaggio, dell’apprendimento e sul disagio psicologico per contrastare discriminazioni nei confronti di chi soffre a causa di difficoltà nella comunicazione“.