MOTRICITA'
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La fisioterapia è la branca della medicina che si occupa della riabilitazione di disfunzioni in ambito muscoloscheletrico, neurologico e viscerale attraverso diversi tipi di intervento (terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, ecc).
Il trattamento della balbuzie non fa parte del background “tradizionale” del fisioterapista, ma il metodo che utilizziamo in Vivavoce ha l’obiettivo di riprendere il controllo motorio di tutte le parti legate alla fonazione – tra cui lingua, labbra, diaframma – lavorando sulle aree principalmente coinvolte nel problema. In quest’ottica, la fisioterapia si applica all’ambito della balbuzie con interventi mirati a correggere la postura e la respirazione. Inoltre il trattamento fisioterapico è propedeutico a una riprogrammazione neuromotoria, perché aiuta a modificare pattern maladattativi, riproponendo nuovi schemi motori, più funzionali.
Il metodo Vivavoce poggia su un modello teorico interpretativo delle cause della balbuzie chiamato modello DIVA. Secondo questa teoria la balbuzie sarebbe causata da un una perturbazione del controllo motorio. Parlare, infatti, è un atto motorio, il che implica una serie di movimenti che generalmente sono per noi automatici. Essi seguono cioè dei programmi precisi, degli schemi motori appunto, che abbiamo acquisito durante la fase di sviluppo del linguaggio. Se però gli schemi acquisiti per l’esecuzione di un certo movimento non sono corretti, si ripeterà involontariamente lo stesso errore, che, nel caso del linguaggio, si traduce in un eloquio non fluente.
I metodi più classici per superare la balbuzie prevedono un controllo volontario su aspetti secondari del linguaggio quali il ritmo, l’iperarticolazione dei suoni, l’emissione del fiato, portando a un modo di parlare innaturale e faticoso. In situazioni a ridotto livello di stress le persone che balbettano possono essere in grado di parlare fluentemente utilizzando questi espedienti, ma ciò risulta difficilmente attuabile nella conversazione quotidiana, in cui subentrano le emozioni, l’interazione con uno o più interlocutori, la stanchezza o la distrazione.
Il metodo che applichiamo, invece, si propone di “riprogrammare” gli schemi motori della produzione del linguaggio, associandoli all’acquisizione di movimenti di altri gruppi muscolari. Di qui la necessità della partecipazione di un fisioterapista al team che si occupa dei corsi per la rieducazione dalla balbuzie.
Uno dei tipici comportamenti di chi balbetta, è quello di cercare di contrastare il blocco della parola, forzando l’emissione dell’aria. Questo causa spesso un’iperattivazione dei muscoli addominali e un’eccessiva tensione a livello della muscolatura inspiratoria. Nel trattamento riabilitativo si lavora quindi sul rilassamento di tutti i gruppi muscolari coinvolti nella respirazione. Si impara anche a percepire e riconoscere le contratture muscolari (propriocezione) per lasciarle andare.
Le attività sono fondamentalmente le stesse svolte con gli adulti – rilassamento, postura, coordinazione e propriocezione – ma la differenza è che vengono proposte sotto forma di giochi, per coinvolgerli maggiormente. Rispetto agli adulti che balbettano, i bambini hanno più facilità nell’apprendimento e sono meno influenzati da erronei schemi motori. Ed è quindi molto più facile per loro sviluppare schemi motori nuovi, data la maggiore plasticità a livello neurologico. Per noi fisioterapisti, è come dover scrivere su una lavagna ancora vuota, mentre la lavagna di un adulto è ingombrata da segni accumulati precedentemente, che devono essere cancellati per poi essere sostituiti.