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Ti capita spesso di fare qualcosa anche se non ne hai voglia? Ti risulta difficile dire di no alle richieste degli altri? Fai fatica a prendere in considerazione i tuoi desideri e i tuoi diritti? Probabilmente hai difficoltà ad essere assertivo. Con Giada Sera, psicologa del Centro Medico Vivavoce, vediamo cos’è l’assertività e come svilupparla per migliorare la propria comunicazione.

Cosa si intende per stile assertivo?

Quando una persona è assertiva ha ben chiari sia i propri diritti che quelli altrui. Tale consapevolezza permette di non assumere uno stile aggressivo (imporre la propria idea) né uno stile remissivo (ignorare i propri desideri).

Una persona assertiva è cooperativa, flessibile e riesce a raggiungere dei compromessi. In base alla situazione in cui si trova riesce a decidere quando assecondare maggiormente l’altro e quando affermare in maniera più decisa, ma educata, la propria idea. Talvolta, può risultare più semplice in alcuni ambiti o con alcune persone rispetto ad altre.

Cosa succede quando manca l’assertività?

Volere qualcosa e non riuscire ad ottenerlo, anche per poca assertività, ci fa esperire frustrazione. Inoltre, se questo viene ripetuto nel tempo, può influenzare il nostro senso di autoefficacia: non riesco a ottenere quello che voglio, non raggiungo gli obiettivi che mi prefiggo.

Gli stili passivo e aggressivo hanno delle conseguenze a livello relazionale

Imporre la nostra idea può suscitare emozioni di rabbia nell’altro e, di conseguenza, portare a un cambiamento nel rapporto: l’altro non si sente libero di dirmi la sua opinione, si litiga in maniera non costruttiva, non si trova una soluzione comune o addirittura l’altro si allontana.

La risposta remissiva sembra non avere conseguenze evidenti ma – se protratta nel tempo – può essere allo stesso modo svantaggiosa. Assecondare sempre l’altro, nonostante non si condivida l’opinione, allontana dal conflitto. Tuttavia, non sempre il confronto è svantaggioso: ad esempio, proporre le proprie idee sul lavoro – anche se distante da quella dei colleghi – è spesso considerata una caratteristica positiva.

Inoltre, evitare il raffronto porta l’altro a credere che noi concordiamo con la sua opinione. Nel lungo termine l’altro potrebbe pretendere una coesione alla sua idea, dal suo punto di vista reciprocamente condivisa, portando a un conflitto con maggiori incomprensioni.

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Come essere più assertivi?

Dopo aver esplorato alcune delle conseguenze di uno stile poco assertivo, saper affermare la propria idea risulta molto utile.

Seguire questi suggerimenti può essere un buon inizio:

  • Valuta il tuo livello di assertività: poni attenzione quando hai maggiori difficoltà – con chi, in che situazioni, con che svantaggi;
  • Decidi da dove partire: inizia a sperimentarti in un ambito o con una persona. Darti un focus specifico ti aiuterà a usare le tue energie al meglio e a coglierne più facilmente i risultati;
  • Definisci un obiettivo semplice e raggiungibile: cerca di avere chiaro cosa desideri, scrivi un obiettivo in termini positivi, chiaro e semplice;
  • Ricordati che l’altro non legge nella nostra mente: a volte non si afferma quello che si desidera perché vi è la convinzione che l’altro debba capire da solo i nostri desideri, ricorda che l’altro non può sapere al 100% quello che vogliamo è meglio agevolarlo essendo più espliciti;
  • Fai la richiesta in maniera cortese: affermare la tua idea è più facile se fatto in maniera cortese considerando i sentimenti dell’altro. Quindi:
  • Sii preciso nel dire quello che desideri;
  • Fai la richiesta guardando l’altro;
  • Prova a esprimere come ti sentiresti se lui assecondasse la tua richiesta;
  • Cerca di cogliere quello che l’altro potrebbe provare e sii comprensivo.

Quando la paura del conflitto o del rifiuto dell’altro è molto forte un percorso psicoterapico può aiutarci a modificare al meglio alcuni aspetti comportamentali per noi svantaggiosi.

Bibliografia:

Leveni Daniela, Piacentini Daniele, Michielin Paolo, Superare la depressione. Un programma di terapia cognitivo-comportamentale, Trento, Erikson (2018)

 

Foto di cottonbro da Pexels

Giada Sera

Giada Sera

Psicologa Clinica e Psicoterapeuta

Svolge attività di consulenza psicologica e psicoterapia, con una particolare esperienza nella terapia di adolescenti e giovani. Laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia, presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale. È consulente sessuale (titolo A.I.S.P.) e ha ottenuto un Master di II livello in Neuropsicologa presso l'U.C.S.C di Milano.

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