VOCE E LINGUAGGIO
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La prima voce d’Italia fu udita alle 21 del 6 ottobre 1924.
Una giovane violinista di nome Ines Viviani Donarelli annunciava l’inizio delle trasmissioni della neonata Unione Radiofonica Italiana.
La sua fu la prima voce femminile ed essere sentita contemporaneamente da tutti gli italiani, o almeno da quelli che erano accanto ad una radio.
La prima voce maschile fu invece quella di Benito Mussolini che esattamente 24 ore prima annunciava agli italiani la nascita delle trasmissioni radiofoniche.
Il messaggio diffuso tramite l’invenzione del premio Nobel Guglielmo Marconi recitava:
Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo.
L’attribuzione alla Viviani Donarelli di questo importante primato nella storia della comunicazione in Italia fu in realtà tardiva.
L’annuncio fu infatti modificato con la rimozione della frase che vi sta parlando. Così, per oltre settant’anni si pensò che la prima voce d’Italia appartenesse a Maria Luisa Boncompagni, considerata da molti la prima signorina buonasera.
Quando nel 1997 vennero inaugurati gli archivi della Rai, le ricerche portarono alla luce il nastro originale del 1924. Si scoprì allora che ne esistevano ben due versioni. Uno registrato dalla Boncompagni, più breve e senza riferimenti ai nomi dei musicisti, l’altro, completo, attribuibile alla violinista.
La prima voce d’Italia è quindi quella di Ines Viviani Donarelli.
Suo, per caso, fu il compito di annunciare a tutti gli Italiani il concerto che inaugurava la storia delle radio comunicazioni Italiane.