L’inserimento post Covid dei bambini è una grande sfida. Per molti di loro sarà come entrare a scuola per la prima volta, come se il coronavirus avesse cancellato tutto e loro dovessero iniziare da capo. Come aiutarli in questa difficile fase? Il parere di Irene Chiesa, psicologa dell’età evolutiva. 

Le sfide affrontate dai bambini durante la crisi del coronavirus

Mentre ci  si avvicina al ritorno a scuola, è importante considerare come le esperienze che i bambini hanno vissuto negli ultimi mesi li avranno colpiti e quale impatto questo può avere avuto sul loro inserimento. È un’opportunità importante per genitori e insegnanti iniziare a considerare come supportare questo importante passaggio, nell’ottica di una consolidazione dell’alleanza educativa tra scuola e famiglia.

A causa della situazione di crisi, la maggior parte dei bambini piccoli ha subito cambiamenti significativi, compresi quelli non pianificati e improvvisi come l’interruzione della frequenza agli  asili nido e ad altre strutture di assistenza all’infanzia.

L’esperienza di interrompere l’andare all’asilo o alla scuola dell’infanzia, e non vedere le insegnanti, è probabile che sia stata vissuta come una perdita. Un certo numero di bambini poi sono stati esposti a ulteriore angoscia ed ansia, durante il periodo di pandemia, nel caso in cui i loro genitori abbiano sperimentato la malattia o altri problemi emotivi, tensioni psicologiche o finanziarie.

L’inserimento post-Covid

I bambini – compresi i neonati e quelli più piccoli – potrebbero essersi dovuti adattare a questa nuova circostanza e affrontare questi cambiamenti. A ciò si aggiunge che un bambino non ha ancora un “senso del tempo” completamente sviluppato. Per lui una pausa di qualche settimana o di un mese può sembrare un periodo significativo di separazione.

Alcuni bambini possono essere desiderosi di tornare alla loro precedente routine. Altri invece potrebbero aver bisogno di un po’ di aiuto per adeguarsi. Altri ancora potrebbero sperimentare l’incertezza della fattibilità del rientro a scuola. È importante che gli operatori della prima infanzia possano pensare al modo in cui può essere sostenuto l’inserimento.

Prima della riapertura, è stata in alcuni casi incoraggiata la ripresa dei contatti tra gli insegnanti e i bambini, i genitori o chi si prende cura di loro. Questo ha favorito un contatto. Lo scambiarsi immagini di attività o disegni dei bambini ha aiutato gli adulti a entrare in relazione con le loro esperienze. Questa possibilità di rapporto è un modo di rassicurare il bambino riguardo al fatto che il suo insegnante stia pensando a lui, che non è “scomparso” e che spera di rivederlo presto.

Come aiutare i bambini ad affrontare l’inserimento post-Covid

Può essere d’aiuto che i cambiamenti che il bambino dovrà affrontare legati all’inizio della scuola gli siano spiegati con un linguaggio adatto alla sua età. Parlare della scuola e degli insegnanti al bambino può aiutare a introdurre l’idea di frequentare di nuovo l’asilo o la scuola dell’infanzia, ricordandogli le persone a lui care.

I bambini piccoli e i bambini in età prescolare possono beneficiare di questo tipo di preparazione che può fornire un senso di prevedibilità e sicurezza. Ciò contribuirà a contrastare i sentimenti di incertezza e di sconvolgimento che possono aver sperimentato come risultato della crisi. Per questo motivo è auspicabile trovare degli spazi di dialogo tra gli adulti coinvolti, insegnanti e genitori, in modo da individuare dei punti di riferimento che aiutino poi a decidere cosa e come comunicare ai bambini nei momenti necessari.

È utile che ci sia una buona comunicazione tra gli insegnanti e la famiglia. Infatti conoscere le esperienze del bambino o della bambina, e in particolare quelle difficili, avvenute durante la pausa, aiuterà gli insegnanti quando cercheranno di capire i bisogni e le comunicazioni dei bambini dopo il ritorno.

Cosa si può fare al ritorno a scuola 

I bambini piccoli o in età prescolare possono aver bisogno di un periodo di re-inserimento nella struttura scolastica, anche se già frequentavano prima della crisi. Dato il nuovo contesto infatti il rientro potrebbe essere percepito come un nuovo inizio.

I nuovi assetti organizzativi – per esempio una entrata a scuola contingentata, degli orari ridotti, una divisione in piccoli gruppi – possono essere considerati aspetti positivi per vivere il prossimo periodo come un nuovo inserimento post Covid. Questo per favorire soprattutto il senso di sicurezza dei bambini all’interno dell’ambiente della scuola, permettendo loro di ristabilire il  legame con gli insegnanti di riferimento.

Sarà importante creare un “ponte” che aiuti il bambino ad affrontare più facilmente la separazione dalla sua casa e dai suoi genitori. Questo aiuterà anche nella transizione verso l’essere di nuovo con gli insegnanti nell’ambiente della scuola. La comunicazione tra scuola e famiglia è fondamentale per creare un contesto positivo per il bambino e di supporto per la sua quotidianità a scuola.

Consigli per un inserimento post-Covid

L’esperienza di cambiamenti improvvisi o inaspettati può essere difficile da affrontare. Potrebbe anche minare la capacità di un bambino di impegnarsi e imparare dal mondo circostante. Ricominciare a fare esperienza di una routine regolare e coerente,  potrà essere d’aiuto nel controbilanciare il senso di imprevedibilità. Può inoltre sostenere il crescente senso di padronanza del bambino su se stesso e il suo ambiente.

Parlare apertamente con i bambini dei cambiamenti nell’ambiente didattico, nello spazio fisico, negli orari e nella routine, nella composizione del gruppo classe e nella disposizione delle attività di apprendimento, come previsto dalle nuove disposizioni ministeriali, può sostenere nel familiarizzare con una scuola che potrebbe avere degli aspetti differenti da come i bambini ne hanno fatto esperienza prima della crisi, mantenendo una continuità in quella che è l’esperienza del bambino anche in termini di apprendimento.

I bambini possono essere accompagnati nel riconoscere che l’ambiente può sembrare strano e diverso, e nel prendersi un po’ di tempo per abituarsi. I cambiamenti possono essere spiegati per comprendere che sono stati fatti per tenere tutti più al sicuro.

Anche se i bambini più piccoli non saranno in grado di capire direttamente dalla loro esperienza di cambiamento, gli adulti dovrebbero tenere a mente che anche i piccoli riconoscono delle differenze rispetto al loro ambiente.

Un contesto di relazioni positive ed accoglienti è ciò che permette al bambino di usare le risorse di adattamento che possiede. Come in questi mesi di grande sconvolgimento, quello di cui hanno potuto beneficiare i bambini è stata la presenza attenta degli adulti, in particolare dei genitori, così potranno continuare ad essere sostenuti ed accompagnati in questo nuovo inizio da adulti attenti alle loro comunicazioni.

Per approfondire: Come il gioco promuove la regolazione emotiva nei bambini

Irene Chiesa

Irene Chiesa

Psicologa dell'Età Evolutiva

Formata secondo il modello Tavistock dell’ Infant Observation, lavora nell’ambito della formazione e consulenza per servizi educativi e in servizi a supporto dei legami familiari, in particolare nell'ambito dell'adozione e della prima infanzia. A Londra ha lavorato in un centro educativo e ha collaborato come Assistant Therapist in un progetto della Tavistock Clinic nelle scuole primarie. Attualmente si occupa anche di interventi a sostegno di bambini con difficoltà emotive, cognitive e comportamentali.

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