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La difficoltà di comunicazione tra genitori e figli adolescenti rappresenta uno dei problemi più frequenti che si riscontrano in famiglia.
Quali sono le modalità per comunicare in maniera efficace con i propri ragazzi? Martina Tramontano, psicologa del Centro Medico Vivavoce, suggerisce sette raccomandazioni per aiutare i genitori.
L’ingresso nella fase adolescenziale spesso non avviene in modo semplice e lineare. A volte per i genitori può essere faticoso accettare il cambiamento e comprendere il progressivo bisogno di autonomia e individuazione del figlio.
I problemi più frequenti che si riscontrano riguardano la comunicazione.
Gli adolescenti hanno l’idea di veicolare segnali piuttosto chiari su chi sono, cosa vogliono, che aspettative hanno e si arrabbiano quando non si sentono compresi.
I genitori hanno la credenza che avere una comunicazione costruttiva con i propri figli soprattutto in una fase di crescita così delicata sia complesso. Essi faticano a decifrare i loro segnali cercando di trasmettere ai figli le proprie idee, frutto di anni di esperienze personali, senza spesso essere disposti ad ascoltare le loro ragioni non essendo più in grado di controllarli e di gestirli come quando erano piccoli.
Diventa quindi importante riconoscere che gli adolescenti hanno una propria storia, una propria individualità e devono poter sperimentare le conseguenze delle proprie azioni per crescere e diventare autonomi.
Anche se il genitore comunica con l’intento di aiutare il proprio figlio a maturare e a migliorarsi, prima di esprimersi, può essere utile riflettere non solo su ciò che vuole dire ma anche sulle modalità più appropriate per farlo.
I risultati evidenziano come il tono di voce sia uno strumento prezioso di cui siamo in possesso e modularlo potrebbe risultare una carta vincente in ogni tipo di relazione.
Difatti, dimostrarsi assertivi e supportivi verso l’adolescente gli permetterebbe di sentirsi considerato e rispettato nei suoi bisogni. Questo, inevitabilmente, lo predisporrebbe positivamente nei confronti del genitore e nell’ascolto delle sue richieste.
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Questi atteggiamenti possono generare ostilità e rabbia e trasmettere l’idea che le esigenze del genitore sono più importanti. L’adolescente può sentirsi inferiore e perdere la fiducia nella possibilità di instaurare una relazione positiva con il genitore.
È importante ascoltare senza entrare in allarme o assumendo un tono indagatorio. All’interno di questa tipologia di comunicazione il ragazzo può percepire il genitore come troppo invadente, non si sentirà libero di esprimersi e tenderà a chiudere la comunicazione.
Sminuire i loro stati d’animo li fa sentire poco ascoltati, mentre giudizi negativi finiscono spesso per ledere l’immagine che l’adolescente ha di sé.
Imporre la propria morale può attivare nell’adolescente sensi di colpa e diminuire la fiducia in se stesso e nelle sue capacità.
Offrire risposte preconfezionate ostacola lo sviluppo dell’autonomia e può rendere i ragazzi insicuri e più dipendenti dagli adulti.
Per avvicinarvi ai vostri figli è fondamentale cercare di comprendere cosa gli piace e gli interessa altrimenti il rischio è di prendere le distanze, giudicare e non accettare a priori i loro comportamenti instaurando più facilmente una comunicazione conflittuale. Mantenete il ruolo genitoriale
In adolescenza i figli hanno bisogno di un riferimento autorevole, che non vuol dire controllante o punitivo. Mettersi sullo stesso piano comportandosi da amico rischia di interferire con il loro processo di autonomia e maturazione.
Una comunicazione costruttiva ha bisogno che i genitori vengano percepiti come alleati e qualora si presentasse un problema i ragazzi devo sapere che sono disponibili, pronti a sostenerli e ad ascoltarli.
Foto di Elly Fairytale da Pexels