Attacchi di panico è un termine molto comune. Ma di cosa si parla esattamente? Come riconoscere gli attacchi di panico e distinguerli da momenti di grande paura?

Cosa sono gli attacchi di panico

Secondo il  Manuale Diagnostico Statistico (DSM-5) gli attacchi di panico sono

periodi precisi di intensi paura o disagio, durante i quali quattro o più sintomi si sviluppano improvvisamente raggiungono il picco nel giro di 10 minuti.

Gli attacchi di panico sono episodi:

  • caratterizzati da sintomi specifici (fisici o cognitivi)
  • intensi e limitati a un determinato periodo di tempo
  • improvvisi
  • spaventosi, ma non realmente pericolosi.

Gli attacchi di panico non sono veri e propri disturbi psichiatrici. Ma per superarli esistono strategia di cura, che è importante attivare in tempo.

Come riconoscere gli attacchi di panico?

Gli attacchi di panico sono definiti da specifici sintomi.

Si tratta di sintomi di natura fisica (per esempio, alterazione del battito cardiaco) oppure cognitiva (per esempio, pensieri). Questi sintomi allarmano moltissimo la persona, fino a farla temere di perdere il controllo, impazzire o morire.

Tali sintomi, per quanto intensi e spaventosi, non comportano, però, un rischio fisico reale.

Perché si possano diagnosticare gli Attacchi di Panico devono presentarsi, in modo brusco e intenso, almeno 4 dei seguenti sintomi:

  • Palpitazioni o tachicardia
  • Sudorazione
  • Tremori
  • Sensazione di fiato corto o di fatica nel respirare
  • Sensazione di soffocamento
  • Dolore retrosternale (cioè dietro lo sterno)
  • Nausea o dolori addominali
  • Vertigini, sensazione di instabilità, testa leggera o sensazione di svenimento
  • Brividi o vampate di calore
  • Parestesie (sensazioni di formicolio o di intorpidimento)
  • Sensazioni di irrealtà (derealizzazione) o sentirsi separati da se stessi (depersonalizzazione)
  • Sensazione di perdita del controllo o di “diventare matto”
  • Paura di morire

Come e perché si manifestazioni gli attacchi di panico?

Gli attacchi di panico non solo sono riconducibili a sintomi specifici. Ma hanno caratteristiche precise.

1.Gli attacchi di panico sono episodi intensi e circoscritti temporalmente.

Durante gli attacchi di panico i sintomi raggiungono un’intensità estrema nel giro di pochi minuti, di solito una decina. Poi si riducono e scompaiono progressivamente.

Conoscere l’andamento e la non pericolosità dell’attacco può essere utile in terapia, per restituire a chi ne soffre un maggior senso di controllo.

2. Gli attacchi di panico sono episodi improvvisi.

In apparenza gli episodi di panico possono sembrare improvvisi e inaspettati, non associati a situazioni particolari.

Le ricerche hanno dimostrato che non si tratta di semplici fulmini a ciel sereno. Gli attacchi di panico sembrano dipendere dalla presenza di una forte quota d’ansia latente, cioè nascosta. Questa ansia in periodi o eventi di stress personale, supera la soglia critica e scatena il panico.

La difficoltà nell’identificare la causa specifica degli attacchi contribuisce a renderli spaventosi e ad attivare ansia anticipatoria.

3. Gli attacchi di panico sono episodi spaventosi ma privi di pericolosità reale.

Un attacco di panico crea grande allarme e destabilizzazione per chi lo sperimenta. Tuttavia, non comporta un rischio concreto per la vita dell’individuo.

Il rischio maggiore è quello che l’attacco attivi una forte ansia anticipatoria, portando ad evitare le situazioni maggiormente temute. Si crea così un circolo vizioso in cui ansia anticipatoria ed evitamento influenzano e limitano le scelte e le attività quotidiane della persona.

4. Gli attacchi di panico non sono sinonimo di pazzia.

Per quanto rappresenti un evento dirompente ed estremamente spaventoso per chi lo sperimenta, l’attacco di panico non rappresenta un vero e proprio disturbo psichiatrico.

Se però gli attacchi si fanno ricorrenti, sono seguiti da intensa ansia anticipatoria all’idea di avere altri attacchi, o da cambiamenti comportamentali significativi, si può parlare di Disturbo di Panico.

Attacco di Panico e Disturbo di Panico: qual è la differenza?

Il Disturbo di Panico rientra nel capitolo dei Disturbi d’Ansia del DSM-5, insieme alle Fobie e agli altri Disturbi d’Ansia specifici. Nel mondo ne è colpita una percentuale di persone tra l’1,5 % e il 3,5%. 

In alcuni casi gli attacchi di panico sono associati ad altri disturbi psichiatrici:

  • Disturbo Depressivo maggiore (50 – 65 % dei casi)
  • Disturbo da abuso di sostanze (50 – 65 % dei casi)
  • Disturbo d’Ansia Generalizzata (25 % dei casi)
  • Disturbo d’Ansia Sociale (15 – 30 % dei casi)

Nel moment in cui questi altri disturbi vengono curati, anche gli attacchi di panico tendono a scomparire.

Come superare gli attacchi di panico?

Gli attacchi di panico possono essere affrontati attraverso terapie specifiche.

Fondamentale è, però, cercare di affrontare il problema il prima possibile, per evitare che si cronicizzi.

Un effettuata la diagnosi da parte di uno specialista, si potrà intraprendere un percorso di cura di tipo farmacologico, psicoterapico, o che li integri entrambi.

I farmaci proposti agiscono in genere direttamente sul sintomo. I risultati sono buoni, ma esiste il rischio di sviluppare tolleranza o dipendenza dai farmaci stessi. Inoltre, alla sospensione del trattamento, il disturbo può facilmente ripresentarsi.

È necessario che la somministrazione e il controllo del percorso farmacologico siano valutate a livello medico (Psichiatra) e supportate da un trattamento psicoterapico (Psicologo Psicoterapeuta).

In particolare, le psicoterapie cognitivo-comportamentali hanno dimostrato buoni risultati. Esse lavorano su meccanismi e pensieri disfunzionali che si nascondo dietro al sintomo e lo mantengono, proponendo anche tecniche specifiche di rilassamento.

Molto utile risulta accostare anche un percorso di Psicoeducazione. La Psicoeducazione aiuta il paziente a gestire gli attacchi di panico fornendo informazioni cliniche sul loro funzionamento, sui meccanismi che li alimentano e sulla loro non pericolosità.

È infatti fondamentale che il paziente sappia che gli attacchi, per quanto angoscianti e destabilizzanti, non sono pericolosi dal punto di vista fisico, né sono un segnale di pazzia, ma possono essere gestiti e superati.

Fonti

Pettirossi, Psichiatria, 2008, Centro Scientifico Editore, Torino.

Gabbard, Psichiatria Psicodinamica, 2007, Raffaello Cortina Editore, Milano.

Istituto Beck, https://www.istitutobeck.com/attacchi-di-panico

Ospedale Maria Luigia, https://www.ospedalemarialuigia.it/category/disturbi-d-ansia/

Erica Ceciliani

Erica Ceciliani

Psicologa specializzata in Psicoterapia Transculturale

Laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia, presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, si occupa di progetti di prevenzione all'interno della scuola primaria di primo e secondo grado, con focus sulle tematiche di abuso, parità di genere, bullismo e uso di internet. Collabora con alcune ONG in Italia e all'estero, per la progettazione e la realizzazione di attività di supporto psico-sociale rivolte a donne e minori provenienti da situazioni di vulnerabilità.

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